L’articolo scandaglia la possibilità di immaginare rimedi giurisdizionali al rifiuto dello Stato di concludere intese con singole confessioni religiose. A tal fine, esso esamina la configurabilità delle ‘intese’ come strumento di attuazione/tutela della libertà religiosa. Sulla base di questa analisi, il saggio valuta inoltre le condizioni di assenza di intese come situazione di illegittimità costituzionale rispetto all’articolo 19, all’articolo 3.2. e, naturalmente, all’articolo 8.3. della Costituzione. Infine, in esso si formula una proposta operativa che prevede l’uso delle ‘lettere d’intenti’ – già presenti nella prassi dei rapporti contrattuali – adattate alle peculiarità delle relazioni Stato-religione.
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