L’intervento verte sulla comunicazione in lingua italiana delle autorità svizzere con i cittadini che hanno difficoltà a leggere i testi standard per ragioni cognitive, psichiatriche o di carattere sociale nelle molte coniugazioni a cui si prestano questi termini. Tra queste persone trovano naturalmente posto gli immigrati, a cui il convegno presta particolare interesse. La domanda che mi pongo è quanto l’amministrazione statale svizzera comunichi con questo gruppo di persone, cioè quanto le autorità elvetiche producano testi in italiano easy-to-read – o “facile” o “facilitato” – e quale sia la qualità di tali produzioni. Per quest’ultima parte qualitativa, più che offrire una risposta vera e proprio, abbozzerò un programma di ricerca.
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