La diffusione dei servizi di money transfer, utilizzati dai migranti per l’invio delle rimesse, solleva delicate questioni giuridiche relative alla chiarezza e comprensibilità dei documenti informativi e contrattuali. Con questo contributo si intendono analizzare le opportunità e le criticità regolatorie presenti, ponendo particolare attenzione agli obblighi di trasparenza imposti dalla Direttiva (UE) 2015/2366 (PSD2), che mira all’accessibilità ed alla comprensibilità delle informazioni precontrattuali, affinché anche i migranti, spesso meno avvezzi alla terminologia giuridica e finanziaria, possano prendere decisioni consapevoli. La mole di informazioni richieste dalla direttiva, sebbene indispensabili per la tutela dei diritti dei consumatori, rischia di compromettere l’accessibilità per i soggetti meno esperti. Attraverso l’analisi Gulpease di testi informativi dei principali operatori di money transfer si è operata un’importante riflessione assiologico-legislativa sulla necessità di riforme normative che, attraverso la semplificazione linguistica e grafica dei documenti, possano garantire una reale tutela dei diritti fondamentali, tra cui quello all’informazione accessibile, in linea con il principio di uguaglianza sostanziale sancito dalla Costituzione e con l’obiettivo di promuovere l’inclusione sociale.
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