Nella società multiculturale è necessario garantire la libertà religiosa anche nell’accesso al cibo. Tale problema è stato assunto tra gli obiettivi della Carta di Milano a margine di Expo 2015. Ogni persona ha diritto ad alimentarsi secondo il proprio stile di vita e la propria identità culturale e religiosa. Il diritto ad alimentarsi secondo la propria fede è esercizio del fondamentale diritto di libertà religiosa, si può parlare opportunamente di una libertà religiosa alimentare. A tale riguardo, è opportuno soffermare l’attenzione sulla tutela della libertà religiosa alimentare nei luoghi di detenzione e negli ospedali e nelle scuole. Analogo problema si pone nei luoghi di lavoro e nei mezzi di trasporto di lungo raggio. Esiste anche in tali contesti il diritto alla somministrazione di menù conformi alle regole della propria religione?
Il diritto deve garantire l’esercizio della libertà, ma anche evitare particolarismi eccessivi che impediscano il corretto funzionamento delle strutture pubbliche e private e delle imprese. Si tratta di una sfida di civiltà, ma anche di un’opportunità economica per le imprese che possono fornire servizi dedicati all’approntamento di menù religiosi. Occorre trovare in tale settore un punto di equilibrio tra esigenze dei sistemi giuridici ed istanze delle religioni e dei loro fedeli.
Aree tematiche
Osservatorio
-
Post Recenti
- The Inescapable Radiality of Food and the Impossibility of Environmental ‘Restoration’ 23/08/2024
- L’islām, i diritti, la rete. Agenda digitale e cyber Ummah 23/06/2024
- Waqf, evoluzione tecnologica, innovazione finanziaria. Un’analisi comparatistica 23/06/2024
- Un ambiente ‘preterintenzionale’? Radici del dualismo soggettivo/oggettivo nella transizione ecologica europea (Un’indagine etno-giuridica nell’immaginario ortodosso della Romania rurale) 22/05/2024
- Christians’ Divisions, Fragmented Marriage. Historical roots and contemporary frontiers of the marital bond in Orthodox, Protestant and Anglican legal systems 14/05/2024